WetCaffè: dal Rugby alla Torrefazione

Roberto Bernardini di WetCaffè, racconta la storia della torrefazione, e come la loro passione per lo sport del rugby delinea i loro valori all’interno del team. Inoltre, spiega come la loro attività tiene molto a cuore l’ambiente, e come sono riusciti a adattare il loro lavoro per minimizzare l’impatto sull’ambiente.

Potrebbe raccontarci brevemente la storia di WetCaffè?

WetCaffè nasce nel 2016 da un gruppo di “folli e sognatori”, che ascoltano musica a massimo volume e non si tirano indietro davanti a qualsiasi sfida. La loro bottega non solo ospita la tostatrice, protagonista delle loro creazioni, ma anche bicilette, palloni da rugby e libri di design. Credono nella cultura del caffè, e ritrovano, nei loro prodotti tostati con legno di ciliegio, la stessa particolarità e carattere unico che caratterizza il loro modo di lavorare. I loro caffè sono infatti pensati per le persone che pensano fuori dagli schemi, non hanno paura dell’imperfezioni e preferiscono essere se stessi che seguire le mode.

Quali sono i valori all’interno del vostro team?

Veniamo tutti dal mondo del rugby. Questo sport ci ha forgiato e formato. Nel panorama mondiale non c’è un altro sport come il rugby. Uno sport rigoroso ma nello stesso tempo pieno di stimolanti contraddizioni. Uno sport fatto di regole, di principi, tradizione e spirito, ma nato rompendo le regole. Uno sport di combattimento corpo a corpo ma eccezionalmente rispettoso dell’avversario: duro ma non violento. Nobiltà, lealtà, senso di responsabilità, rispetto dell’avversario, spirito di sacrificio, disinteresse, altruismo, amicizia, impegno, gioco di squadra, determinazione, coraggio: questi valori sono nel codice genetico del rugby e dei rugbisti e che sono germogliati anche in WetCaffè.

Quando ha capito che il caffè sarebbe diventato così importante nella sua vita?

Una mattina d’autunno in una caffetteria di Roma, davanti ad un caffè mentre leggevo Corto Maltese “Una ballata del mare salato”. Proporre un caffè non è semplicemente il risultato di un gesto ripetitivo o della pressione sbadata di un pulsante, ma la tazzina è l’ultima fermata di un lungo viaggio, nel quale si intrecciano paese lontani, selezione delle origini, stili e metodi di tostatura artigianali, macchine analogiche, competenze e ad unire tutto questo, la volontà di offrire un caffè assolutamente non comune a oltre ogni standard e unico.

“Progetto Caffè Bio” – Di cosa si tratta?

In Italia, ad oggi, sono rimaste in poche le torrefazioni che tostano il caffè utilizzando il metodo tradizionale di tostatura a legna. Noi invece, abbiamo deciso di seguire quest’arte antica, dato che il legno produce energia pulita, ed è il metodo più ecologico che sfrutta energia rinnovabile.

Per minimizzare l’impatto sull’ambiente, abbiamo anche deciso di consegnare il caffè fresco appena tostato in bicicletta, contribuendo alla riduzione del co2 nell’atmosfera. Nel nostro piccolo, ammonta a 2000 kg di emissioni in meno 😊

Un’altra caratteristica che fa parte del Progetto Caffè Bio è il nostro packaging in vetro, materiale riciclabile al 100 %. Crediamo infatti nel “riutillizzare, aggiustare, rinnovare e riciclare”!

Una frase che identifica WetCaffè per concludere?

“Quando tutti si è uguali tutti si è nessuno”

Ringraziamo di cuore Roberto che averci spiegato il loro modo di lavorare ed il loro rispetto per l’ambiente. Noi di Sensaterra siamo estremamenti fieri di averli come partner!!

I loro prodotti saranno presto disponibili su Sensaterra!

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