Giulia Camparsi, Account e Product Manager per caffè, tè e spezie in Fairtrade Italia, racconta i valori dell’organizzazione e i diversi sistemi utilizzati per salvaguardare i lavoratori nei paesi produttori.
Potrebbe descrivermi l'attività e come riuscite ad aiutare i produttori nei paesi in via di sviluppo?
Il sistema di certificazione Fairtrade si focalizza su diverse aree in via di sviluppo, quali Asia, Africa e America Latina. L’obbiettivo principale è di minimizzare le ingiustizie del commercio internazionale, grazie all’utilizzo di pratiche scambio più eque. Lavoriamo grazie ad un sistema di Standard, in grado di salvaguardare i rapporti commerciali tra le aziende e i lavoratori nei paesi produttori. Un esempio è il Premio Fairtrade, che garantisce un guadagno ai contadini supportando diversi progetti sociali, ambientali o di incremento della produzione. In questo modo, le organizzazioni sono in grado di sostenere progetti come finanziare la costruzione di scuole, ambulatori sanitari, sperimentare tecniche di coltura sostenibile, ecc.
Inoltre, per la maggior parte delle materie prime certificate Fairtrade esiste un prezzo minimo, il Prezzo minimo Fairtrade. Questo significa che le aziende che acquistano da organizzazioni di agricoltori certificate, sono tenute a pagare un prezzo calcolato da Fairtrade, tale da coprire i costi medi di una produzione sostenibile all’origine della filiera. È il caso di cacao, caffè e molto altro.
In questo modo, quando ciascuno di noi davanti allo scaffale del supermercato acquista uno dei prodotti con i Marchi Fairtrade, sa che all’origine della filiera i produttori sono trattati in modo etico. Gli agricoltori hanno ricevuto infatti un prezzo più corretto per il loro lavoro e sono state avviate delle iniziative a supporto delle comunità locali.
Quali sono i vostri valori principali all'interno di Fairtrade Italia?
La parola stessa Fairtrade parla dei valori della nostra organizzazione. Maggior equità e correttezza negli scambi commerciali sono i principi secondo i quali siamo cresciuti e cerchiamo di rispondere alle sfide globali quotidiane che riguardano il nostro operato.
Quali prodotti coprite con la vostra organizzazione?
L’organizzazione Fairtrade copre più di trentamila prodotti che vengono venduti in negozi e supermercati, in 150 paesi diversi. I Marchi Fairtrade sono presenti su molti prodotti, come gelati, biscotti, cioccolatini, ma anche panettoni e pandori, colombe. Anche diversi fiori, noci, frutta secca e altri sono coperti. I prodotti non si trovano solamente nei supermercati, ma anche in bar, distributori automatici, caffetterie ecc.
A livello globale, la produzione di tè Fairtrade copre quasi 140.000 ettari di terreno e sono circa 10.000 le tonnellate di tè Fairtrade venduto nel Mondo (https://www.fairtrade.net/impact/key-data-fairtrade-tea). Per quanto riguarda il caffè, Fairtrade coinvolge circa 758.000 piccoli produttori nel mondo, e nel 2018 sono state vendute 207.000 tonnellate di caffè a condizioni Fairtrade. Parallelamente ai piccoli coltivatori di caffè sono arrivati 76 milioni di euro di Premio Fairtrade da investire in progetti di sviluppo (https://www.fairtrade.net/impact/key-data-fairtrade-coffee). Infine, per quello che riguarda il cacao, i produttori Fairtrade hanno beneficiato di 44 milioni di euro di Premio grazie a 260.000 tonnellate di cacao venduto a condizioni Fairtrade. Sono 322.000 i coltivatori di cacao con cui lavoriamo in Asia, Africa e America Latina.
Qual è l'aspetto che preferisce del lavoro a Fairtrade Italia?
Il lavoro a Fairtrade mi piace perché è vario. Essendo un punto di incontro tra la filiera produttiva e quella di trasformazione, sono in contatto con le organizzazioni dei raccoglitori di caffè e sto imparando a conoscere un prodotto agricolo con moltissime provenienze. Questo fa sì che mi debba confrontare giornalmente con contesti molto diversi dal nostro, con modi di fare, tradizioni e culture che mi arricchiscono. Dall’altra parte, il mercato del caffè in Italia è molto frammentato e caratterizzato da peculiarità locali: le richieste e le sfide da affrontare sono sempre diverse, e ogni giorno sono costretta a reinventarmi un po’. Quello che amo più di tutto però è sapere che il mio lavoro ha un impatto, e che sto operando con uno scopo molto più grande di me, al quale contribuisco almeno con una piccola parte.
Una frase che vi identifica come azienda per concludere?
"Sconfiggere la povertà non è un gesto di carità. È un gesto di giustizia"
Nelson Mandela
È proprio questo che, nel nostro piccolo, cerchiamo di fare: nel lavoro di lobby presso i governi per maggiori diritti per i lavoratori della terra; nelle partnership con le aziende, per avvicinarle o affiancarle nel loro percorso di sostenibilità; e con le persone per sensibilizzarle a scegliere un prodotto con una bella storia alle spalle per i propri acquisti di tutti i giorni.
Foto tratte dall’archivio Fairtrade.
Per saperne di più sull’organizzazione Fairtrade Italia, si può visitare il sito: https://www.fairtrade.it/. Se invece si desidera acquistare prodotti caffè a marchio FairTrade, vi invitiamo a visitare il nostro sito Sensaterra!
Ringraziamo Giulia Camparsi per l’intervista!!