Alberto Polojac, Coordinatore Nazionale del Chapter Italia della Specialty Coffee Association, racconta la storia dell’associazione e come la passione per il mondo del caffè l’ha portato a lavorare in questo campo. Con la sua attività principale, Alberto si occupa del controllo di qualità del caffè verde all’interno della sua azienda. Inoltre, dedica il suo tempo alla formazione, dirigendo una sua scuola di formazione professionale. Nello specifico, si occupa di corsi sulla tostatura, l’analisi sensoriale e l’analisi del caffè verde. Infine, si è recentemente inserito nella SCA come Coordinatore Nazionale.
Potrebbe descrivermi l'attività della SCA e com'è nata l'iniziativa?
QUali sono i vantaggi che i soci possono vantare iscrivendosi alla SCA?
Questa domanda mi viene posta spesso. Noi non siamo un’associazione a scopo di lucro e per questo, auspichiamo che chiunque voglia farne parte, non lo faccia semplicemente per godere di benefici concreti ed immediati ma piuttosto perché si riconosce nei valori che promuoviamo. Ovviamente, chi è socio ha accesso ad alcuni vantaggi, ma lo scopo principale della SCA è quello di creare una community forte e coesa, che condivide la stessa filosofia di qualità e di rispetto della filiera dello specialty coffee.
Diciamo che iscriversi alla SCA vuol dire aderire ad un circolo: non si hanno vantaggi economici, i vantaggi sono relativi alla crescita di una comunità basata su valori e principi specifici e quindi dell’intero settore. L’obbiettivo è quello di diffondere l’idea che il caffè è un prodotto da valorizzare, e non semplicemente da consumare distrattamente.
Parlando dei benefici materiali, anche se passano in secondo piano, come ho spiegato prima, i soci hanno la possibilità di partecipare a fiere ed eventi o avere accesso a contenuti e materiali che servono per svolgere meglio la propria attività. Queste informazioni però, sono per la maggior parte pubbliche, quindi anche i “non soci” possono accedere. Altri benefici possono riguardare la possibilità di partecipare alle diverse attività che l’associazione svolge per ciascuna categoria di associato: argomenti che interessano la materia prima, i torrefattori, gli spedizionieri, i baristi ecc. Ognuno di questi attori ha esigenze diverse, ed è per questo che cerchiamo di soddisfare tutti attraverso eventi specifici.
Qual è, a parere suo, il campionato più interessante da seguire?
Prima di rispondere a questa domanda, vorrei fare una breve introduzione al mondo dei campionati all’interno della SCA. Questi ultimi sono una delle componenti più importanti per arrivare al pubblico, per far comprendere la complessità del settore e valorizzare il prodotto dandogli dignità ed importanza. Quello che cerchiamo di fare, è spiegare che per il caffè non esiste un prezzo imposto. Da anni infatti cerchiamo di batterci per far capire che il caffè non può avere un prezzo fisso, ma dipende dalla materia prima scelta dai baristi, dal modo in cui è stata lavorata e dalle skills impiegate per trasformarla in bevanda.
Comunque, i campionati sono tutti molto importanti secondo me, ce ne sono molti e di diversi, perché la proposta è differente. Variano dalla semplice caffetteria, alle diverse preparazioni dell’espresso, alle competizioni d’assaggio, di tostatura ed altre. Insomma, per ogni competenza c’è una competizione specifica.
Quella più divertente da seguire secondo me è quella di assaggio (Cup Tasters), dove competono diversi assaggiatori, e la gara risulta abbastanza rapida, veloce, e divertente da guardare. Ci sono altre competizioni che possono variare dai 10/15 minuti per quelle di caffetteria, ad alcune che durano anche giorni… come quelle di tostatura e latte art.
Che significato ha il mondo delle bevande calde per lei nella sua vita?
Ovviamente questo mondo rappresenta una parte fondamentale della mia vita, diciamo che fa parte dell’imprinting genetico dell’attività di famiglia. Stranamente però, mi sono appassionato ed avvicinato di più al mondo del caffè in età più adulta, pur essendo nato in uno dei porti principale per lo scambio di caffè verde. Una volta che questa passione è nata però, ha preso il sopravvento su tutto il resto. Io mi riferisco al caffè ovviamente, non a tè o tisane. Inoltre, avendo poi appreso diversi metodi di estrazione e preparazione del caffè, questo prodotto è sempre presente nella mia quotidianità, da qualche preparazione per aperitivo, alla cucina… non manca mai.
Qual è l'aspetto del suo lavoro che preferisce di più?
Una frase che vi identifica per concludere?
"La frase che mi piace utilizzare per descrivere qual è il mio progetto per la SCA è “Connect the dots” (unire i puntini). Non solo con riguardo alla filiera, ma anche alle realtà associative del settore del caffè, unire i puntini vuol dire promuovere uno spirito di aggregazione verso l’esterno con associazioni che hanno valori in comune con i nostri. Noi vogliamo valorizzare il caffè, e anche se in questo periodo saranno per lo più delle connessioni virtuali, sono pur sempre delle connessioni."
Ringraziamo di cuore Alberto Polojac per l’intervista. Speriamo che in un futuro potremmo collaborarare ancora per continuare a valorizzare gli Specialty Coffee, e far comprendere al pubblico che il caffè è un prodotto di valore, e non da uso comune.
Noi di Sensaterra teniamo molto a cuore l’associazione SCA! Per scoprire ed acquistare diversi Caffè Specialty, si può visitare il nostro sito!