Picapau: Tutto ebbe inizio in Brasile…

Emanuele Bernabei, fondatore di Picapau, racconta la storia dell’attività, e come le sue esperienze di vita in Brasile gli hanno permesso di avvicinarsi al mondo del caffè. Spiega il loro valore di Tracciabilità e l’importanza del prodotto caffè all’interno della sua vita.

Potrebbe raccontarci brevemente la storia di Picapau? Da dove viene il nome?

Picapau nasce ufficialmente da appena due anni, anche se il progetto è vivo da molto più tempo, dal 2012, quando ho iniziato a scoprire il mondo dei caffè speciali. Tutto nasce in Brasile dove ho vissuto e lavorato in un altro settore, e innamoratomi di un aspetto del caffè che non conoscevo. Dal 2012 dunque ho iniziato, insieme a mia moglie, lo studio di questa magnifica materia prima. Dopo diversi anni di esperienza nel settore abbiamo dunque creato Picapau.

Picapau vuol dire “picchio” in portoghese, che riprende sia con il nome che con i colori la terra brasiliana, dove tutto ebbe inizio.

Ho visto che uno dei vostri valori principali è la Tracciabilità. Deduco dunque che abbiate fatto dei viaggi in piantagione per “toccare con mano” la materia prima. Qual è stato il più significativo?

Mia moglie è brasiliana, ed io ho vissuto in Brasile per cinque anni. Abbiamo conosciuto la cooperativa di Carmo di Minas con diversi produttori dai quali acquistiamo i nostri caffè principali ancora oggi. Anche con i ragazzi del Perù acquistiamo direttamente senza intermediari. Questo processo diretto è molto appagante e stimolante e ci permette di raccontare e rappresentare la produzione agricola. Purtroppo, non riusciamo a farlo con tutti i nostri caffè a listino poiché molti produttori sono piccoli e non sono in grado di gestire la logistica di importazione. È comunque il nostro obiettivo quello di ridurre al massimo il numero di intermediazioni arrivando dunque con una qualità eccellente senza lievitazioni di prezzi, ma soprattutto essere sicuri del giusto compenso al produttore.

Ho visto che ha vinto diversi titoli in diverse Championship nel corso di questi anni. Com’è stato partecipare a questi campionati?

Partecipare alle competizioni è molto stimolante. Ci si mette in gioco e ci si confronta con i migliori professionisti del settore. È un modo per crescere, confrontarsi e migliorarsi. Soprattutto nell’ambito della tostatura ho avuto modo di conoscere persone fantastiche, « concorrenti » con i quali oggi è nata un’amicizia che ancora una volta alimenta la crescita personale anche a livello professionale.

Come descriverebbe lei il caffè? Che posto ha all’interno della sua vita?

Ovviamente è un elemento presente tutti i giorni, beviamo litri di caffè ogni giorno perché ci piace. Bere caffè lo associamo ad un momento in cui tutto si ferma, la meditazione che ci aiuta a trovare l’equilibrio in noi stessi. Il caffè oggi rappresenta un veicolo attraverso il quale provare a fare qualcosa di utile alla comunità. Ci distinguiamo dalla torrefazione classica perché sosteniamo piccoli progetti e produttori che lavorano con etica e siamo convinti che possiamo cambiare in meglio il mercato caffeicolo romano ed italiano.

Una frase che identifica Picapau per concludere?

"Tutti noi meritiamo di bere un caffè speciale"

Ringraziamo di cuore Emanuele per averci dedicato del tempo e per averci raccontato la storia di questa meravigliosa torrefazione.

I loro prodotti sono disponibili su Sensaterra!

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