Giuliano Caffè – Intervista ad Alessandro Minelli

Alessandro Minelli racconta la storia di Giuliano Caffè, e come nel 2013 si unisce all’azienda di famiglia con un obbiettivo preciso: far capire al cliente che il caffè è un frutto della natura, e non una banale materia prima.

Potrebbe raccontarmi la storia di Giuliano CAffè?

La storia comincia negli anni Cinquanta, di preciso nel 1951, quando mio nonno materno Michele Giuliano Albo inizia ad appassionarsi al mondo del caffè. Durante un suo viaggio in Kenya viene a contatto con le piantagioni di caffè, e incuriosito dalla ricchezza di questo frutto, si innamora ancor di più di questo mondo. Tornato a Torino, sfrutta il suo spirito imprenditoriale per iniziare una piccola attività di tostatura di caffè. Tanto studio e impegno lo accompagnano in questo viaggio, che comincia con una vecchia tostatrice usata da un piccolo artigiano. Inizia a proporre il suo caffè al mercato Horeca, crescendo a poco a poco di marchio e reputazione.

Quando entra lei nell'azienda?

Negli anni ’80 entrano in azienda i miei genitori Maria Teresa e Federico, i quali, in seguito coadiuvati da mia sorella Marcella, si impegnano nello sviluppo di Giuliano Caffè fino al 2013, quando sono entrato io. Ho avuto diverse esperienze in Italia e anche all’estero, ma ho deciso di lasciare il mio percorso manageriale per dedicarmi alla piccola azienda di famiglia.

Da quel momento Giuliano Caffè prende una piega diversa, con la missione di far capire al pubblico l’importanza del caffè come frutto della natura. Volevo dare una svolta all’approccio che si dava al caffè, perché provavo un grande fastidio quando mi rendevo conto che questo frutto veniva spesso trattato come una banale materia prima. La mia sfida intellettuale ed umana era quella di iniziare un percorso diverso, seppur nel nostro piccolo, per far conoscere il caffè come un frutto della terra con una grande varietà di caratteristiche interessanti per il consumatore. Volevo far comprendere il concetto che il caffè deve essere considerato come un prodotto vivo, e non solo statico insacchettato. È proprio per questo che il color verde diventa essenziale nel branding e nella comunicazione dell’azienda, facendo riferimento sia al colore del caffè crudo, ma anche per richiamare un’idea di vita e prosperità.

Per questo motivo abbiamo deciso di creare diverse miscele con nomi quali “Virtuosa”, “Adagio”, per rappresentare, sia a livello fisico che vitale, un equilibro. L’equilibrio perfetto per creare una miscela, e renderla un personaggio; un soggetto vivo. Dal 2014 ho infatti intrapreso un percorso di riposizionamento completo.

Cos'è Orso Laboratorio Caffè?

Ho ideato Orso Laboratorio Caffè a Torino nel 2014 come uno dei primi specialty coffee shop in Italia, con l’obbiettivo di “fare” cultura sul caffè. La maggior parte dei consumatori, infatti, non dava particolare importanza alla qualità e al gusto, e consumava il prodotto solamente come fonte d’energia, spesso annegandolo nello zucchero. Questo era, ed è ancora tutt’oggi, uno dei concetti su cui sostenere il cambiamento, per far comprendere che il caffè è molto altro; un prodotto che porta con sé culture variegate e lontane, con un una filiera di produzione delicata e complessa e con delle caratteristiche organolettiche spettacolari. Orso Laboratorio Caffè è dunque un luogo dove il cliente può scoprire diverse miscele, caffè monorigine, specialty coffee, nonché metodi di estrazione diversi dall’espresso, che offrono profili aromatici ed esperienze gustative di grande interesse. È uno specialty coffee shop dove si compie un vero e proprio viaggio esperienziale nel mondo del caffè.

Una volta in mano al consumatore, il caffè può rovinarsi?

Personalmente, penso che in alcuni casi, se il caffè viene trattato in modo sbagliato, si possa rovinare una volta in mano al consumatore. Per esperienza personale nel mondo Horeca, vendendo a bar e ristoranti, posso assicurale che questo può accadere. Una macinatura o una pressatura sbagliata può infatti rovinare la preparazione della materia prima e il suo gusto. Anche la pulizia dell’attrezzatura è assai importante. Infatti, la creazione dell’espresso è una esecuzione professionale e tecnica, e la gestione delle attrezzature utilizzate può cambiare completamente il prodotto in tazza.

Riguardo alla lavorazione a casa, quindi quando il caffè viene preparato direttamente dal consumatore, la storia è un po’ diversa e dipende dal tipo di prodotto. Ovviamente, se si parla di capsule, difficilmente il caffè viene rovinato. Invece, con preparazioni diverse, se il prodotto viene venduto in grani o macinato e il tipo di macinatura stesso, questo può portare differenze importanti.

Un altro esempio, parlando di moka, l’acqua da utilizzare dovrebbe essere già calda, dato che l’alluminio conduce calore molto velocemente, si dovrebbe evitare che una lunga esposizione al calore possa bruciare il caffè nel filtro prima che l’acqua bolla. Inoltre, anche se è un passaggio molto amato dall’italiano, bisognerebbe evitare il gorgoglio alla fine della “preparazione”. Quel suono tanto accogliente, in realtà, è frutto dei rimasugli del caffè, e l’acqua espulsa estrae principalmente caffeina – dal gusto amarognolo.

Per aiutare il cliente, oltre alla capsula compostabile con miscela biologica “Trillo”, promoviamo il caffè in grani e l’acquisto di un macinino manuale, così da far macinare il caffè a casa prima di consumarlo.

Quali sono i vostri valori come azienda?valori di Giuliano Caffè?

Il valore che ritengo più importante per Giuliano Caffè è il volere di contribuire a creare cultura sul caffè. Come ho detto prima, vogliamo diffondere il concetto che il caffè è un frutto della natura. Vogliamo far comprendere al cliente l’origine del caffè, e che questa bevanda è assai complessa ed interessante. Un altro valore importante è anche il commitment all’innovazione, ricercando e promuovendo prodotti di qualità e sostenibili, come ho fatto, ad esempio, con il caffè decaffeinato ad acqua, processato senza uso di solventi chimici.

Infine, ovviamente diamo importanza alla qualità, la cura artigianale, la tradizione e l’esperienza.

"Il caffè come frutto della natura."

Un grazie speciale ad Alessandro Minelli per la sua disponibilità e gentilezza. Gli auguriamo di riuscire nella sua missione di creare una cultura sul mondo del caffè, con la speranza che questo concetto possa dare valore al prodotto così interessante e particolare.

Per saperne di più sulla torrefazione Giuliano Caffè, si può visitare il loro sito. Se invece si desidare acquistare caffè di alta qualità, vi invitiamo a visitare il nostro sito Sensaterra!

 

1 réflexion sur “Giuliano Caffè – Intervista ad Alessandro Minelli”

  1. Stupendo un caffè unico io lo bevo al mio bar preferito caffè cabisse di Scafidi Giacomo a castellamonte in via Nigra..lui mi ha fatto conoscere il vs.caffe’ e verrò a comprarlo direttamente da voi…buonissimo ottimo eccellente io lo bevo amaro perché devo guardare il gusto.grazie .

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