PuroSole – Intervista ad Antonio Durbè

Il fondatore di Digitarch Farm Antonio Durbè spiega come un gruppo di tre amici provenienti da Roma riesce a concretizzare l’idea di tostare i chicchi di caffè puramente con i raggi di sole, producendo il “caffè solare”.

Potrebbe descrivermi PuroSole in poche parole?

Potrei dire che l’iniziativa PuroSole è nata quasi per caso. Io e i miei tre amici di Roma stavamo lavorando ad un progetto di ricerca sugli eliostati; l’idea era quella di crearne uno per uso domestico che fosse accessibile economicamente parlando. Mentre studiavamo per realizzare la nostra idea, Luca del Bufalo, mio amico e socio, ha pensato di utilizzare questa tecnologia per tostare i chicci di caffè verdi. Oggi questo metodo è stato perfezionato dopo centinaia di prove, e funziona grazie ad un eliostato, con 100 specchi, che riflettono la luce del sole in modo tale da riuscire a tostare il chicco di caffè. L’aspetto straordinairio di questa lavorazione, è che a differenza delle torrefazioni comuni che rilasciano chili di emissioni di CO2, questo metodo è totalmente ecosostenibile!

Quali sono i piani per PuroSole nel futuro?

Abbiamo installato il primo impianto nella casa di campagna di Luca, struttura che è diventata il primo produttore ufficiale di PuroSole. Ma non ci fermiamo qui! L’idea è quella di espanderci a livello nazionale, iniziando con un impianto in Puglia, e un altro nel Lazio. Il sogno è quello di diffondere questa nostra tecnologia ad altri torrefattori, così da aumentare la popolarità e l’uso di questa lavorazione. 

Inoltre, speriamo di riuscire ad allargare la gamma di prodotti offerti, creando anche il caffè macinato e le capsule, sempre utilizzando prodotti biodegradabili ed ecosostenibili. Oltre al caffè, stiamo adesso studiando l’utilità degli eliostati in altri ambiti, come per la depurazione dell’acqua o per l’essiccazione della frutta. Diciamo che siamo molto entusiasti e non ci fermiamo alla prima iniziativa riuscita (quella del caffè), ma vogliamo vedere fino a dove riusciamo ad arrivare!

Cosa faceva prima di Digitarch farm e PuroSOle?

Prima di lavorare in Digitarch, lavoravo sempre nel campo dell’informatica e la tecnologia. Scrivevo software CAD (Computer-aided design) utilizzando programmi sul computer per il disegno e la progettazione. Pur essendo appassionato di tecnologia ed informatica, la mia vocazione è senza dubbio quella artistica. Ho la passione per la musica classica e ammiro molto questo mondo. Anche all’interno della mia famiglia scorre sempre questa vena artistica; mia moglie è pittrice, mentre mio figlio è compositore e direttore di orchestra. 

Qual è l'aspetto che preferisce lavorando in Digitarch Farm?

Grazie al progetto PuroSole ho sempre la possibilità di stare a cielo aperto e godermi le giornate soleggiate Italiane, ed è proprio questo che preferisco di questo lavoro. Amo l’aspetto “naturale” ed il contatto con l’aria aperta ed il sole.

Una frase che la identifica?

"E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica."

Per acquistare questo magnifico caffè visitate la loro pagina su Sensaterra!

Ringraziamo Antonio Durbè per averci consentito questa intervista e auguriamo a lui e tutto il team il meglio per il progetto PuroSole!

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