Marina Lo Blundo, creatrice de « Il mio tè Blog », racconta come si è avvicinata al mondo del tè, e come con il passare degli anni la sua passione è cresciuta sempre di più. Scoprite insieme a noi i tè particolari come lo Iyemon-Cha e il Lapsang Souchong.
Come e perchè ha deciso di creare "Il mio tè Blog"?
Correva l’anno 2010 quando ho aperto “Il mio tè Blog”. Sono un’autodidatta, ho iniziato a bere tè assiduamente 20 anni fa, proprio nel 2000, quando iniziai l’Università. Dapprima scoprii che non esisteva solo il Tè Ati (che beveva mio padre da sempre), ma esistevano diversi tè aromatizzati. I primi che scoprii furono il Twinings Earl Grey e il Twinings aromatizzato alla vaniglia. Erano gli anni in cui timidamente sul mercato italiano arrivavano anche i tè verdi, tutti rigorosamente in bustina.
Mi incuriosii, cominciai a sperimentarne quanti più tipi possibili. Tenevo dei quaderni in cui raccoglievo le mie impressioni. Poi scoprii i tè sfusi e non ci fu più storia. Nel frattempo, dai quaderni, sono passata al blog, destinando ad esso le mie impressioni, esperienze, recensioni. Contestualmente, quasi per caso, è iniziata anche la mia collezione di teiere.
Ed eccoci qua: il mio teablog è tra i più longevi del web italiano (10 anni non sono pochi!). Il mio approccio è molto umile: parlo di ciò che bevo e mi documento in modo da aiutare chi, come me a suo tempo, oggi si approccia a questa bevanda e a tutte le sue sfaccettature; posso definirmi una buona conoscitrice, ma non certo una Tea Master. Però credo che il mio punto di forza sia questo: parlo il linguaggio di chi beve e deve capire la differenza tra un tè sfuso e un tè in bustina.
Cosa fa nella vita, oltre ad essere appassionata di questa bevanda?
Io sono archeologa, lavoro al Parco archeologico di Ostia antica come funzionario archeologo e inoltre curo la comunicazione social del Parco. Sono blogger dal lontano 2006 ed ho un blog di viaggi e un archeoblog. Mi definisco un’archeologa e comunicatrice, proprio perché da che esistono web 2.0 e social media seguo il modo di fare comunicazione dell’archeologia a partire da questi strumenti. Vivo tra Ostia, dove lavoro, Prato e Firenze, dove vivevo fino a 3 anni fa e dove vive il mio compagno, e Imperia, dove sono nata e cresciuta. Sono piuttosto girovaga!
Qual è stata l'esperienza più bella che ha vissuto grazie a questo mondo?
Uuuuh! L’esperienza più bella è senz’altro essere stata in tv su Raidue accanto a Giancarlo Magalli nella sua trasmissione “I fatti vostri” l’8 febbraio 2017. All’epoca ancora non vivevo a Ostia come ora, ma a Firenze, per cui partii con le mie valigie zeppe di teiere e accessori per il tè accompagnata dalla mia amica Costanza. Ci divertimmo come pazze, ma io di più, lo ammetto: truccata dalle truccatrici RAI, oddio che meraviglia! E poi che bello andare in tv! Mi è piaciuto tanto! Lo rifarei subito se mi richiamassero!!!
Qual è la tipologia di tè che preferisce? Quella più particolare che ha mai assaggiato?
Il mio tè preferito in assoluto corrisponde al tè più particolare che abbia mai assaggiato. Si chiama Iyemon-Cha ed è un blend tutto giapponese di gen-maicha (tè verde giapponese in foglie e riso tostato) e matcha (tè verde in polvere). Si tratta di un prodotto assolutamente made in Japan e il mix è esagerato perché avvicina al sapore tostato del gen-maicha il dolciastro del matcha. Il Matcha in realtà è il nobilissimo tè protagonista della cerimonia del tè giapponese, che nel Iyemon-cha allo stesso tempo nobilita e tinge di verde/giallognolo questa bevanda davvero particolare.
Altro tè che amo e che allo stesso tempo è molto particolare è di tutt’altro genere, il Lapsang Souchong: un tè nero cinese affumicato. Entrambi i tè si prestano molto bene ad essere consumati pasteggiando, sia a pranzo che a cena, una valida alternativa all’acqua e al vino.
Una frase che identifica "Il mio tè Blog"?
"Non si finisce mai di imparare"
perché, davvero, ad ogni tazza che bevo, ad ogni libro che leggo in materia, imparo qualcosa di più su questa bevanda eccezionale. Che poi non è una bevanda, ma sono tante bevande, ogni volta un’esperienza diversa. Anche “Scrivi come bevi” (variante di “Parla come mangi”) credo che identifichi bene il mio blog: perché credo che alle persone che si avvicinano a questa bevanda non servano troppi tecnicismi, ma semplicemente che qualcuno le aiuti ad orientarsi in un mondo davvero complesso e difficile da approcciare per chi non ha le basi.
Per saperne di più su Il mio tè Blog, si può visitare il sito: https://ilmiote.wordpress.com/. Se invece si desidera acquistare tè di alta qualità, vi invitiamo a visitare il nostro sito Sensaterra!
RIngraziamo di cuore Marina Lo Blundo per averci concesso l’intervista, e per aver raccontato la sua storia ai nostri lettori!
Carissima Marina, che bello leggerti anche qua. Sono felicissima che anche tu sei stata intervistata.
Posso solo che confermare che sei anche tu una persona semplice nello scrivere e questo permette di far avvicinare a questo mondo le persone. Hai perfettamente ragione, come hai ben potuto notare, non si finisce mai di imparare il mondo del tè. E’ veramente troppo ampio.
Non conoscevo il vero nome del blend giapponese, anche se ci avevo scritto un articolo ma lo avevo chiamato « Matcha con Genmaicha ».
Ti faccio i complimenti per tutto quello che riesci a fare e entrambi i tuoi blog che tieni sono veramente interessanti.
Buona tazza di tè 😀