Barbara Vola, Tea Sommelier e Tea Blogger di Viaggio intorno al Tè, racconta la sua storia ed esprime preziosi consigli riguardo alla consumazione di questo prodotto.
Potrebbe descrivermi brevemente la sua storia?
Ho sempre bevuto il tè fin da bambina. Mia madre si ritrovava, dopo che rientrava dal lavoro, con le vicine di casa per bersi una tazza di tè, e chiaramente venivamo coinvolte anche io e le mie sorelle. Negli anni ’80 si beveva solo tè in bustina, quello classico da supermercato, il tè nero. Il tè veniva servito con latte, limone, zucchero e naturalmente non mancavano mai i biscotti o un dolce.
Alla fine degli anni ’80 ebbi la fortuna, frequentando la casa di un mio amico, di bere per la prima volta il tè in foglia (Tè Earl Grey della Twinings). Era buonissimo. Sua mamma Orsetta beveva anche lei, da sempre il tè.
Nel 1993 vado a studiare sei mesi a Manchester e qui, non potevo crederci, mi imbatto in una realtà che non mi immaginavo. Esistevano addirittura i negozi che vendevano solo tè ed erano quelli della Whittards.
Anni dopo, mentre lavoravo come Segretaria d’albergo, sognavo di avere una mia sala da tè. Nel 2013 cominciai a frequentare dei corsi sul tè e nell’aprile del 2014 aprii il mio Blog Viaggio intorno al tè.
E quella di Viaggio intorno al tè?
Per il nome mi lasciai ispirare da Jules Verne. Da bambina avevo adorato il film “Il giro del mondo in 80 giorni” e da lì mi innamorai della mongolfiera. Devo dire di aver fatto bene a ispirarmi a lui perché, proprio grazie a quest’ultimo, riuscii finalmente a salire su una mongolfiera.
Nello stesso periodo frequentai un corso di imprenditoria femminile. Facendo il Business Plan, mi dissero che nella realtà dove volevo aprirlo, Reggio nell’Emilia, un negozio che vendeva solo tè non avrebbe avuto successo. Accotonai dunque quel sogno, ma rimasi sempre interessata a questo mondo. Infatti, grazie ad una commercialista che mi suggerì di seminare la cultura del tè in un’altra maniera, cominciai a fare la vendita saltuaria di tè e organizzare vari tipi di eventi.
Dall’autunno 2018 porto avanti il progetto di accogliere chiunque voglia scrivere di questo prodotto in Viaggio intorno al tè. Ho quindi aperto la categoria “Uno spazio per te” che è partita con la rubrica dedicata al Giappone. “Un tè al Sol Levante” curata da Omar e con “Un tè con…” dove qui pubblico gli articoli che ricevo. Quest’autunno si è arricchito di un’altra rubrica, “L’ora del tè in Liguria” curata da Sabrina.
Con il primo lockdown ho creato queste due iniziative #VediamociConTè e #LontanoMaVicinoConTè con lo scopo di far conoscere le persone tra di loro. Qualcosa che rompesse la solitudine e/o monotonia di quei giorni. Ho voluto dare uno spiraglio di luce in quel periodo, purtroppo ancora non concluso, difficile che abbiamo vissuto. L’iniziativa di “Vediamo con tè” sta continuando e la gioia più grande che stanno nascendo così amicizie con persone che abitano lontano e che, forse, non si sarebbero mai conosciute.
Che consigli dareste ad un cliente per consumare al meglio i prodotti?
Il consiglio che do è quello di seguire semplici regole come quelle che usiamo per cucinare un buon piatto di pasta. Per cucinare la pasta bisogna rispettare i parametri di quantità d’acqua, rapportata alla quantità di pasta usata, la giusta quantità di sale, aspettare che l’acqua bolla e non usare il coperchio per cuocerla. Bene, anche il tè ha le sue regole che vanno rispettate. Noi ci scandalizziamo se vediamo uno straniero cucinare male la pasta. Ma immaginiamo un cinese, un giapponese o un indiano, che ci vede preparare il tè non rispettando queste regole. È la stessa identica cosa.
Per preparare una buona tazza di tè ci vuole acqua a basso residuo fisso, rispettare la temperatura consigliata da chi vi vende il tè. Non tutti i tè neri si fanno a 100° come non tutti i tè verdi si fanno a 80°. Un tè verde giapponese, un Gyokuro non verrà mai infuso alla stessa temperatura di un tè Sencha giapponese o del tè verde cinese Long Jing. Anche i tempi d’infusione non saranno uguali. Ogni tè ha la sua personalità e questa si può conoscere solo provando. Non ultimo entra anche in gioco il discorso della soggettività. Un giapponese ama far esaltare il sapore “amaro” del tè verde mentre noi tenderemo a far esaltare di più il quinto sapore, l’umami. Per tutto ciò cambierà sia il tempo d’infusione che la temperatura. Si imparerà, sperimentandoci, a giocare su questi due parametri.
Rispettare il rapporto quantità acqua e tè. La regola di pesare il tè con il cucchiaino per tazza vale solo per i tè scuri (dark) lavorati “ctc” ovvero sminuzzati. Anche il tempo d’infusione cambia anche all’interno dello stesso colore di tè. Un tè nero Darjeeling non lo faremo mai a 100° come un una miscela di tè neri da colazione. Gli orientali usano osservare, né più e né meno come facevano le nostre nonne a cucinare. Chi non si è sentito dire “e poi vedi”?
Esistono dei diversi tipi di estrazione per il tè, come nel caffè?
Come per il caffè esistono vari modi per preparare il tè. Quello più conosciuto è quello occidentale importato dagli inglesi. Anche loro inizialmente usavano l’oggettistica tipica cinese che è piccola ma, con gli anni, divenne sempre più grande. Si mantennero comunque le regole basilari della preparazione cinese, ovvero scaldare prima l’oggettistica. Poi hanno adattato al loro gusto la quantità di tè e il tempo d’infusione, in quanto volevano sostituire il sapore forte del caffè con quello del tè nero.
In Cina la preparazione nel tè, che sta prendendo piede anche in Italia, si chiama “Gong Fu Cha” che significa “preparare il tè con cura”. Alcuni la definiscono cerimonia, ma io la trovo una forzatura, visto che si tratta del metodo di preparazione del tè.
I giapponesi e i coreani si sono anche loro ispirati dalla cultura cinese, visto che avevano appreso da loro la cultura del tè, arte compresa (musica, poesia, disegno). Sia in Giappone che in Corea hanno la loro cerimonia del tè. In Giappone hanno la Cerimonia “Cha No Yu” per preparare il tè Matcha e poi hanno il metodo per preparare il tè Sencha che si chiama “Sencha Do”.
Non vanno poi dimenticati i metodi utilizzati dagli altri Paesi come la Russia, il Tibet, il Marocco, o la Turchia.
Qual è il tè più particolare che ha mai assaggiato?
Ogni tè ha la sua particolarità e anche qui rientra il gusto soggettivo di ognuno di noi. Ad esempio, io adoro i tè rossi cinesi perché li trovo più morbidi rispetto ai tè neri indiani e sanno naturalmente di cacao amaro in polvere, quello che usiamo per spolverare il tiramisù. Mi piacciono tantissimo i tè Oolong (in inglese), Wulong in oriente che significa “Drago nero”. Questi possono essere a bassa o alta ossidazione e il sapore cambierà da floreale a fruttato (frutta cotta, a guscio). Poi mi piacciono i tè verdi cinesi ma a colazione non possono mancare i tè neri indiani. Dopo un pasto importante ho l’abitudine di farmi un tè scuro (dark) cinese, quelli che i cinesi chiamano tè neri, e i più famosi sono i Pu’Er. Chiaramente bevo anche i tè giapponesi, coreani, vietnamiti e africani. Ho assaggiato un ottimo tè bianco proveniente dal Malawi e un tè Oolong delle Hawaii (nel mio blog trovate l’articolo).
Una frase che identifica Viaggio intorno al Tè?
"Semplicità nello scrivere che permette a tutti di afferrare i concetti."
La stessa semplicità la uso quando insegno a degustare il tè alle persone o quando scrivo, a volte, le analisi degustative di un tè. Non c’è bisogno di eviscerare ogni singolo sapore, facendo un elenco infinito di sapori come se fosse un elenco della spesa di Natale. Lì e la fantasia e la suggestione che viaggia. Come conseguenza si può passare per non credibili e non facciamo avvicinare le persone alla bevanda. Rimaniamo sul semplice. Il tè è semplice!
Non mi resta che salutare, chi mi legge, con le stesse parole che uso alla fine dei miei articoli
Buon #ViaggioIntornoAlTè #Tèmozionamoci e ultimamente quelle di Sabrina #Iltèunisce
Per saperne di più sul Viaggio intorno al Tè, si può visitare il sito: https://viaggiointornoalte.net/. Se invece si desidera acquistare squisiti tè e tisane, vi invitiamo a visitare il nostro sito Sensaterra!
Un grazie di cuore a Barbara Vola per la sua disponibilità e per aver rilasciato l’intervista! Si vede chiaramente la sua passione trasparire da queste parole.
Grazie mille Emma per avermi contattata per essere intervistata.
Mi ha fatto molto piacere e spero che il mondo del tè prenda sempre più piede in Italia. Spero che i gestori di Bar vogliano saperne di più e erogare un servizio migliore perché, come ho scritto in un mio articolo sul Servizio del tè nei bar, sale da tè e aggiungo pasticcerie con posti a sedere: « non è che le persone non bevono il tè ma chi conosce il vero tè e le regole basilari per farlo si rifiuta, ed io per prima, ad andare in un bar a berlo »
Sempre molto interessanti i tuoi articoli Barbara.
Silvia vedo solo adesso il tuo commento e ti chiedo scusa.
Ti ringrazio tantissimo e mi fa molto piacere sapere che trovi i miei articoli sul mio Blog molto interessanti.
Buona tazza di tè e a presto magari leggendo un commento nel mio Blog 😀
Barbara
Bravissima cara Barbara, un’intervista molto bella ed interessante! Si, la tua passione per il tè traspare eccome!
“non è che le persone non bevono il tè ma chi conosce il vero tè e le regole basilari per farlo si rifiuta, ed io per prima, ad andare in un bar a berlo”: parole sante!
Vincenzo felice di sapere di essere riuscita a trasmettere la passione. Grazie mille per il tuo commento 😀
Grazie Barbara!!
Esposizione semplice ,ma dettagliata. Leggendoti,mi viene voglia di sperimentare i vari tipi di tè.
Grazie anche della bella iniziativa sugli incontri fra persone che hanno il cuore aperto per conoscersi e scambiarsi ritagli di vita,sorseggiando una tazza di tè.
Il tutto con molta naturalezza
Teresa
Teresa contenta che ti sia venuta voglia di sperimentare i vari tipi di tè. Felicissima che tu abbia fatto parte di questi incontri e che ti sia trovata bene 😀
Bel lavoro Barbara! Sei competente e molto disponibile .. grazie
Grazie mille Alidada per avermi letto anche qui.
Affascinata da questa intervista. Grazie Barbara per averci illustrato un mondo così complesso in maniera semplice. Proprio questi giorni sto per iniziare il corso di sommelier del te le tue parole mi danno coraggio per affrontare questo delizioso viaggio.
Maria Luisa felice di esserci riuscita. Non è per niente facile parlare del tè. E’ veramente un mondo molto complesso e la gente pensa che si tratti solo di intingere una bustina di tè e pocciarla nell’acqua fino a quando questa non diventa scura. Non il tè non è questo. Felicissima che entri anche tu nel bellissimo mondo del tè. Grazie se vorrai continuare a seguirmi nel mio blog e commentare anche lì. Il procedimento è sempre quello 😀
A presto 😀
Leggere le parole di Barbara mi hanno fatto rilassare, in esse traspare tutto il suo amore 😍 verso il tè 🍵, mi sono sentita cullata. Complimenti per il tuo percorso e seguirò volentieri il tuo blog 😊, ho già dato una sbirciatina e lo trovo molto interessante e ben strutturato.
Buon tè a tutti 🥰
Grazie mille Elena, per le tue parole. Sono felicissima di sapere che mi seguirai nel mio Blog.
Buon tè anche a te 😉