Espresso Academy – Intervista a Gabriele Cortopassi

Gabriele Cortopassi, responsabile e fondatore dell’Espresso Academy, racconta l’importanza dell’accademia nella sua vita, e il suo profondo amore per il mondo del caffè. Da atleta professionista durante la sua gioventù, col passare degli anni decide di reinventarsi e tuffarsi nel mondo delle bevande calde, riuscendo ad espandersi anche all’estero, mantendendo sempre stretta la sua empatia e serenità.

Potrebbe descrivermi la sua attività e come è nata questa iniziativa?

Espresso Academy è nata nel 2008. Se per molti anni ha portato avanti corsi di base, dalla Latte Art al barman, sempre più ci siamo resi conto di come il mondo del caffè si stesse evolvendo in tutto il pianeta.

Da qui abbiamo cominciato ad inserire nuovi trainer, con competenze sempre più evolute. Abbiamo cominciato a tenere corsi a più alto valore di specializzazione e ci siamo aperti a livello internazionale. Questo ci ha portato ai livelli di questi ultimi anni, dove, in epoca pre-Covid almeno, abbiamo avuto, nella sede di Firenze, oltre 1100 studenti da ogni parte del mondo. Abbiamo inoltre aperto altre sei sedi in Italia e abbiamo cominciato ad espanderci all’estero con partnership internazionali.

Gli insegnanti dei vari corsi sono esperti nel settore?

Gli insegnanti sono sicuramente persone con profonda competenza nell’area, nella materia in cui sono specializzati e che insegnano, solo nella sede di Firenze operano sei diversi trainer.

Devo però dire che quello che abbiamo sempre cercato nel selezionare i professionisti che lavorano con noi, non è solo la competenza, che del resto si acquisisce con una grande passione e che va continumente “allattata” non smettendo mai di formarsi, ma anche un approccio sereno, gentile e comprensivo, credo un po’ diverso rispetto ai “guru” dalla verità assoluta che ha volte si incontrano nel mondo della formazione. Molti di loro inoltre hanno un passato (e magari un presente) al banco bar, elemento importante che permette di capire bene le necessità e l’approccio mentale dei molti operatori e gestori che vengono ai nostri corsi.

Può spiegarmi in cosa consistono le "Certificazioni"?

Con l’esplosione, in molte aree del mondo, della cultura del caffè, si è sentita anche l’esigenza di “certificare” le competenze nelle singole aree. I sistemi SCA e LAGS fanno esattamente questo, certificano la competenza e conoscenza in diverse aree del mondo del caffè. SCA lo fa con un sistema di 6 aree formative, dal caffè verde al brewing e su tre livelli di esame (foundation, intermediate e professional). LAGS invece certifica una serie di esami pratici (basati su figure della Latte Art naturalmente) di difficoltà crescente. Il superamento di questi esami porta a potersi fregiare di lattiere di colore diverso, come nel judo, fino alla lattiera nera o oro, livelli cui pochi in Italia possono ambire.

Che significato ha il mondo delle bevande calde per lei?

Affascinante nella sua vastità e complessità, pur se molto nascosto. Mi spiego meglio. Per molti prodotti non ci sono problemi, da parte del consumatore, a riconoscere, anche se non a conoscere, una qualità superiore, ed eventualmente a pagarla. Nel caffè tutto questo è più difficile. Innanzitutto la differenze fra “buono tecnico” e “buono percepito” è molto grande, inoltre il consumatore, nel mondo del caffè, fa fatica a pensare che un prodotto, se più buono, debba costare di più; per fare un esempio, sono molti i clienti che percepiscono come “ladro” il barista che aumenta anche di poco il prezzo dell’espresso aumentando anche la qualità.

Lavorare per promuovere la cultura di questo prodotto è quindi, in fondo, lo scopo che ci prefiggiamo.

Espresso Academy ha sempre fatto parte della sua vita?

Beh, non essendo più giovanissimo, la storia è lunga. In gioventù sono stato un atleta professionista, nel campo della corsa di lunga durata. Con la fine della carriera ho dovuto reinventarmi, con i classici lavori “entry level” come il barista e il cameriere. Da qui ho cominciato a conoscere il mondo del caffè e dell’ospitalità in generale. Con il tempo ho costruito professionalità lavorando in Italia e all’estero e, quando nel 2008 sono passato alla torrefazione Mokaflor mi sono reso conto di quante persone volessero lavorare nel mondo del caffè, o aprire locali, ma senza una vera competenza. Da lì la creazione del blog “aprire un bar” e della scuola Espresso Academy, due strutture che tuttora lavorano in forte interazione.

Qual è l'aspetto del suo lavoro che preferisce di più?

Stare in classe, con gli studenti, condividendo passione e competenza, rimane senz’altro l’anima di questo lavoro, quello che ce lo fa amare. Devo dire che negli ultimi anni Espresso Academy si è molto internazionalizzata con l’apertura di otto sedi all’estero e con il sistema Italian Barista Method. Questo mi ha portato a viaggiare molto di più, per incontrare partner commerciali e per fare formazione all’estero. Questo mi porta a rispondere a tutte e due le domande: viaggiare nel senso di incontrare contesti e culture, e rimettersi in discussione grazie a questo mi piace moltissimo. Viaggiare come atto fisico, prendendo aerei o treni, soprattutto se in viaggi lunghi, mi piace sempre meno…

Una frase per concludere?

"Il caffè può essere un viaggio affascinante, che ci parla del mondo, conoscerlo, vuol dire conoscere realtà di persone e paesi lontani, che non ci saremmo mai aspettati..."

Per saperne di più sulla Espresso Academy, si può visitare il sito: http://www.espressoacademy.it

Se invece si desidera acquistare caffè di alta qualità, vi invitiamo a visitare il nostro sito!

Ringraziamo di cuore Gabriele Cortopassi per aver condiviso la sua storia e il suo amore per questo mondo. Gli auguriamo un futuro pieno di soddisfazioni grazie all’accademia!!

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