La Genovese – Intervista ad Alessandro Borea

Alessandro Borea fa parte della famiglia fondatrice della torrefazione La Genovese, e racconta come da tre generazioni l’azienda si è formata, ed è riuscita ad espandersi con successo anche all’estero.

Potrebbe descrivermi la storia della sua attività?

Siamo torrefattori da 3 generazioni e abbiamo raccontato la nostra storia nel libro “Un caffè con Dario Borea” pubblicato nel 2016 in occasione dell’ottantesimo anno di vita della torrefazione.

Prima generazione. Nel 1936 Dario Valle iniziò l’attività della torrefazione La Genovese in un magazzino in via Mazzini ad Albenga che rimarrà sede dell’azienda per 30 anni. Il nome nasce dal fatto che il fondatore arriva da Genova. Dopo la guerra il genero Giuseppe Borea riprenderà l’attività e dalla piccola bottega cominciano le prime consegne… in bicicletta!

Seconda generazione. Dario e Piero, figli di Giuseppe, iniziano a lavorare in azienda. La bottega di via Mazzini non è più sufficiente e nel 1968 La Genovese si trasferisce nei magazzini di via Vittorio Veneto. La torrefazione si apre al mercato estero.

Terza generazione. Entrano in azienda Alessandro, Claudio e Matteo. La Genovese consolida la propria presenza sui mercati internazionali, con oltre il 50% del proprio prodotto venduto all’estero. Nel 2003 si inaugura il nuovo stabilimento con 130 mq di uffici, 510 mq di magazzino per la produzione e altri 500 mq per il deposito delle attrezzature e degli imballaggi.

L’ingresso delle nuove generazioni è stato naturale, senza nessuna discontinuità nei fatti. Sia noi, della terza generazione, sia mio padre e mio zio abbiamo respirato l’aria della torrefazione sin da piccoli. Ci siamo sempre stati, anche se non sapevamo se la torrefazione sarebbe poi diventata la nostra strada. Mio padre, e prima mio nonno ci hanno sempre insegnato che è il prodotto che offriamo a dover parlare per noi. Nient’altro. E dovevamo farlo attraverso la costante ricerca dell’innovazione e il rispetto della tradizione. Mi piace dire che tutte le innovazioni e i cambiamenti che oggi io e Matteo portiamo in azienda in realtà le abbia, in qualche modo, già previste mio nonno.

Potrebbe dirmi di più sul suo metodo di tostatura?

Attualmente utilizziamo una torrefattrice da 120 kg della STA Impianti, a cui è stato applicato un generatore di calore ad aria calda « pulita » che consente il riscaldamento del caffè tramite processi di conduzione e convenzione che portano enormi vantaggi. Alcuni di questi sono l’eccellente uniformità cromatica del caffè torrefatto, l’assenza di sostanze inquinanti, il miglioramento degli aromi nel caffè e molti altri.

Siamo orgogliosi di affermare che il caffè che vi serviamo è ecologicamente tostato ad aria calda pulita. Alla torrefazione è collegato un impianto di trattamento del caffè crudo, che consente un miglioramento dei livelli di efficienza e una miglior programmazione delle lavorazioni, dalla tostatura alla miscelazione. Dopo la tostatura il caffè viene stoccato in un impianto di silos di 12 scomparti, venendo poi inviato alle linee di confezionamento per il caffè in grani, macinato o in cialde.

Avete fatto qualche cambiamento di recente?

Si, dal 2015 abbiamo avviato una linea di Specialty Coffees, che ovviamente non possono essere tostati con una 120 kg. In questo caso utilizziamo una Vittoria da 10 kg a fuoco diretto.

Nel 2013 l’azienda ha ottenuto la certificazione per la produzione di caffè biologico. Successivamente abbiamo sposato gli obiettivi di UTZ, supportare l’agricoltura sostenibile e aiutare i coltivatori, i lavoratori e le loro famiglie a soddisfare le proprie ambizioni ed è stata ottenuta la certificazione per la produzione di caffè a marchio UTZ. Continuiamo a impegnarci anche per sostenere le piccole comunità di produttori, importando direttamente i loro caffè. Dal 2018 abbiamo introdotto anche nel canale horeca una pregiata miscela 100% Arabica certificata bio e UTZ. Juta caffè Bio è il frutto di oltre un anno di lavoro, fatto di ricerca, selezione, prove, perché volevamo offrire al barista un caffè di altissima qualità, perfetto in tazza per l’espresso italiano. E ci siamo riusciti, conquistando pochi mesi dopo la Gold Medal dell’International Coffee Tasting.

Per noi è stato un segnale importante, che ci spinge a continuare a lavorare in questa direzione: creare un espresso italiano di qualità, rispettoso delle persone e del pianeta, equo per chi produce, economicamente sostenibile.

Come commercializza i suoi prodotti?

La Genovese è da sempre specializzata nel mondo Ho.re.Ca: abbiamo una rete di agenti in Liguria e in Piemonte che servono circa 600 locali (bar, ristoranti, hotel, spiagge). Metà del nostro fatturato è rivolto all’estero, soprattutto in UE ma anche in Svizzera, USA, Marocco, Ucraina, Giappone, dove abbiamo avviato una rete di distributori / grossisti che distribuiscono il nostro caffè nei vari mercati locali. Da un paio d’anni abbiamo avviato uno shop on line per le vendite dirette ai consumatori finali, che ci sta dando molte soddisfazioni, soprattutto per la linea degli Specialty.

La Genovese ha sempre fatto parte della sua vita?

Ho sempre respirato l’aroma del caffè fina da piccolo, quando per gioco scalavo le pile dei sacchi di juta nel magazzino della torrefazione. Fino al 2003, quando ci siamo trasferiti nel nuovo sito produttivo, abitavo sopra la torrefazione, che è quindi sempre stata casa mia. Ho avuto la fortuna di poter frequentare l’università, la facoltà di Economia e Commercio alla Bocconi di Milano, e dopo la laurea ho lavorato qualche anno in settori diversi da quello del caffè, e questo mi ha aperto la mente e mia ha insegnato molto come gestire un’azienda, seppure di dimensioni familiari come la mia. Nel 1999, dopo qualche anno di esperienza a Milano e Genova, sono tornato a casa e sono entrato ufficialmente a far parte delle terza generazione de La Genovese.  

Qual è l'aspetto del lavoro che le piace di più?

Mi ritengo una persona fortunata perché amo tutto quello che fa parte del mio lavoro. Essendo laureato in Economia, in azienda mi devo occupare di gestione, strategie, marketing, ma ciò che amo di più è il processo di torrefazione, toccare con mano e sentire l’aroma del caffè appena tostato, essere in grado di creare una miscela, un prodotto che rende felici le persone. Mi piace studiare, credo fortemente nella formazione, mia e dei miei collaboratori, ho seguito tutto il percorso formativo della SCA, ottenendo lo SCA Coffee Diploma, e dello IIAC, ottenendo il Master in Analisi Sensoriale e Scienza del caffè. Ed è per questo che, assieme a mio cugino Matteo, abbiamo creato La G Academy, un luogo dove far formazione ai nostri clienti ma non solo, un luogo dove creare condivisioni, rapporti, conoscenza, aperto a tutti coloro che sono innamorati di questa fantastica bevanda che è il caffè.

Una frase per concludere?

"Come diceva mio nonno, Il Caffè è la Vitamina dello Spirito!"

Ringraziamo moltissimo Alessandro Borea per il suo tempo e per l’intervista. Auguriamo a lui e a La Genovese di poter continuare a lavorare anche nelle generazioni a venire!

Vi ricordiamo che se si vuole acquistare caffè di alta qualità, si può visitare il nostro sito Sensaterra!

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